Domande frequenti (FAQ)

1. Perché donare è necessario?

Il sangue umano non è riproducibile artificialmente e l’aumento del fabbisogno di sangue è un problema quotidiano; le riserve di sangue si consumano velocemente (interventi chirurgici, trapianti, terapie d’urgenza, cure oncologiche ed ematologiche) ed in casi eccezionali (calamità naturali, disastri, periodo estivo) può trasformarsi in vera emergenza, con il rischio di interruzione di alcuni servizi ai pazienti. Nessun ospedale può garantire adeguata terapia trasfusionale senza la periodica disponibilità dei donatori. Inoltre, una unità di globuli rossi non trasfusa si conserva soltanto per 42 giorni. Per questi motivi donare sangue rappresenta un dovere civico, etico e morale, per ogni cittadino in buona salute.

2. Perché si parla di donazione periodica?

La donazione con cadenza regolare con intervalli stabiliti dal DM 2 novembre 2015 permette la tutela della salute del donatore ed un efficace programma di prevenzione. Inoltre, rende possibile programmare la raccolta per meglio andare incontro al fabbisogno contingente, quotidiano o straordinario, di emocomponenti da trasfondere.

3. Come si diventa donatori?

Per diventare donatori basta contattare il centro Trasfusionale o l’Unità di raccolta più vicini. Il primo appuntamento è per una visita medica e un prelievo di sangue, cui seguirà l’esecuzione di un elettrocardiogramma, per stabilire se si è idonei o meno alla donazione.

La donazione sarà differita di 15-30 giorni, se le analisi non evidenzieranno criteri di esclusione temporanea o definitiva.

4. Quali tipi di donazioni esistono?

Si può donare sangue intero o i singoli emocomponenti (plasma, piastrine, globuli bianchi, globuli rossi) mediante le procedure di aferesi. Ciascuna di queste tipologie di donazione ha specifici criteri di idoneità che si aggiungono a quelli generali e diversi intervalli di periodicità da rispettare.

In una donazione di sangue intero si prelevano 450 ml +/- 10%, mentre una donazione di plasma consiste in 600-700ml di emocomponente donato, con un volume massimo di 1.5 litri/mese e 12 litri/ anno.

5. Quanto spesso si può donare il sangue?

Il sangue intero può essere donato:

  • Dalle donne in età fertile: al massimo 2 volte all’anno
  • Dagli uomini e dalle donne in menopausa: fino a 4 donazioni annue

Fra due donazioni di sangue intero deve intercorrere un intervallo minimo, stabilito dalla Legge, di 90 giorni. Intervalli diversi devono essere rispettati per le donazioni in aferesi.

6. Da che età si può donare e fino a quando?

L’età per donare è compresa fra i 18 e i 65 anni; la prosecuzione dell’attività donazionale fino ai 70 anni è consentita dopo valutazione clinica dei principali fattori di rischio età-correlati.

7. Donare è pericoloso?

Donare non è pericoloso, al contrario: donare tutela la salute di chi lo fa periodicamente, attraverso visite mediche ed esami di laboratorio stabiliti dalla Legge; anche esami aggiuntivi, se ritenuti necessari dal medico selezionatore, possono essere effettuati per stabilire se il donatore è ancora in buona salute. I materiali usati per il prelievo sono sterili e monouso e vengono applicate ferree procedure di raccolta e conservazione che non permettono la trasmissione di malattie infettive.

8. Il sangue si può riprodurre artificialmente?

Allo stato attuale delle conoscenze della Medicina non esiste la possibilità di produrre in laboratorio un sostituto del sangue umano, che abbia le stesse caratteristiche e le stesse capacità terapeutiche.

L’unica fonte è rappresentata dai donatori periodici che, nell’ambito del Sistema Trasfusionale nazionale, sono considerati produttori di un farmaco unico ed insostituibile, fondamentale per la vita; ai donatori si chiede una grande responsabilità, nel rispetto dei criteri di qualità e sicurezza degli emocomponenti per la tutela della salute dei riceventi.

9. Cos’è la donazione mediante aferesi?

Le aferesi si effettuano attraverso dei macchinari specifici e l’utilizzo di kit sterili e monouso, che attuano la separazione del sangue nelle sue componenti e la raccolta di uno o più prodotti; le macchine per l’aferesi sono sistemi chiusi che non permettono la contaminazione delle superfici col sangue dei donatori e pertanto non determinano rischio di trasmissione di malattie infettive

Le donazioni mediante aferesi hanno una durata diversa (dai 30 ai 60 minuti circa), in base all’emocomponente donato.

10. Perché è importante donare plasma?

Il plasma rappresenta la parte liquida del sangue, formata per lo più da acqua (80%) con sostanze disciolte e veicolate al suo interno (nutrienti, vitamine, sali minerali, ormoni, fattori della coagulazione, ecc). Esistono condizioni patologiche in cui solo questo emocomponente è necessario per la trasfusione. Il plasma donato può essere conservato, congelato, al massimo per 12 mesi. Le unità non trasfuse vengono consegnate all’industria dei farmaci plasmaderivati, farmaci salvavita per la cura di malattie congenite o acquisite, acute o croniche, anche molto gravi. Possono donare plasma donatori con specifici gruppi sanguigni o con valori di emoglobina inferiori ai limiti di Legge per il S.I.

11. Si deve donare a digiuno?

Il digiuno è opportuno per eseguire gli esami di controllo annuale che la legge stabilisce per il donatore periodico, a tutela della sua salute; questi possono essere effettuati contestualmente alla donazione o in un altro momento. Pertanto, la donazione può essere fatta anche dopo aver mangiato. Soprattutto la prima volta si consiglia prima una colazione priva di latticini o un pasto leggero. E’ sempre previsto un ristoro post-donazione, con adeguato apporto di liquidi.

12. Ai donatori che analisi vengono fatte?

Ad ogni donazione vengono eseguiti gli esami infettivologici per la validazione dell’unità donata; questi esami comprendono i marcatori sierologici e molecolari per le epatiti B e C, il virus HIV 1-2 e il test per la sifilide. Viene inoltre determinato il gruppo del sistema AB0, il fenotipo Rh e l’antigene Kell. Con cadenza annuale, invece, il donatore periodico è sottoposto al controllo dei principali esami ematochimici. Oltre quelli stabiliti dalla Legge, a discrezione del medico selezionatore, altri approfondimenti diagnostici (come l’elettrocardiogramma) possono essere prescritti per la valutazione dell’idoneità alla donazione.

13. Ci sono motivi per cui si può risultare non idonei?

Esistono condizioni o patologie che possono rendere l’aspirante donatore non idoneo, temporaneamente o in maniera permanente.

Alcune sospensioni permanenti sono:

  • Malattie cardiovascolari gravi
  • Malattie neurologiche gravi (ad esempio, epilessia)
  • Comportamenti sessuali a rischio (occasionali, promiscui, in cambio di denaro o droga)
  • Assunzione abituale di droghe, pregressa tossicodipendenza
  • HIV, epatiti, sifilide

Alcune sospensioni temporanee (con tempi variabili) sono rappresentate da interventi chirurgici, tatuaggi e piercing, agopuntura, indagini endoscopiche con strumenti flessibili, terapie trasfusionali o con alcuni plasma derivati, alcune terapie farmacologiche, comuni malattie infettive.

Il colloquio medico e le analisi preliminari servono per la valutazione di queste specifiche condizioni.

14. Chi ha tatuaggi o piercing può donare?

Dopo un tatuaggio o un piercing basta adottare una sospensione di 4 mesi e poi si è nuovamente idonei alla donazione.

15. Perché i rapporti sessuali occasionali escludono dalla donazione anche se protetti?

La limitazione è atta a garantire la massima sicurezza per il ricevente; fonti autorevoli in materia  considerano i metodi di barriera non efficaci al 100% nella protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili, soprattutto se non utilizzati correttamente. La rigorosa selezione del donatore rappresenta un fattore fondamentale per garantire elevato grado di sicurezza di ogni unità donata.

16. Chi prende farmaci può donare?

Solo alcuni farmaci escludono definitivamente dalla donazione. Per la maggior parte l’esclusione è solo temporanea. E’ buona abitudine riferire al medico selezionatore qualsiasi principio attivo (farmaco, parafarmaco o integratore) che si stia assumendo abitualmente o temporaneamente, sia per prescrizione medica che per auto-prescrizione.

17. La privacy del donatore come viene garantita?

Il segreto professionale cui sono tenuti i medici selezionatori e il rispetto della legge sulla Privacy, che obbliga alla nomina di una figura “garante” per la tutela dei dati personali dei donatori rappresentano i cardini della garanzia di riservatezza riguardo all’esito delle analisi effettuate a beneficio di ogni donatore.

18. Se ci sono già i donatori, perché spesso si parla di emergenza sangue?

Esistono periodi particolari dell’anno (come i mesi estivi) o situazioni estreme (come i disastri, i terremoti, gli incidenti ferroviari) che mettono a dura prova le scorte di sangue degli ospedali. Per    questi motivi è buona regola rispettare la periodicità e soprattutto la chiamata che le associazioni effettuano in base alle richieste dei centri trasfusionali. Spesso in estate, la partenza per le vacanze        allontana i donatori dai centri raccolta e può favorire la diminuzione delle scorte. Per ovviare a questo inconveniente, spesso nei mesi estivi le Associazioni si impegnano a campagne di sensibilizzazione, per spronare i donatori periodici a donare prima di andare in ferie e per reclutare nuovi soci.

19. Chi fa uso di droghe o abusa di alcoolici può donare?

L’uso di sostanze stupefacenti per via iniettiva, una pregressa tossicodipendenza o l’uso abituale di sostanze stupefacenti inalatorie, così come una storia clinica di alcoolismo cronico esclude dalla donazione in maniera definitiva.

20. Cosa si intende per “auto-trasfusione”?

Per autotrasfusione si intende il pre-deposito di due o più unità di sangue da parte di soggetti che debbano sottoporsi ad interventi programmati per i quali si preveda la necessità di trasfusione post-operatoria; tale pratica ha come vantaggio quello di ridurre le reazioni post-trasfusionali da incompatibilità, oltre che il risparmio di unità da quelle presenti in emoteca, lasciate così a disposizione per le eventuali urgenze.

21. Quali accorgimenti si devono avere il giorno della donazione?

Nel giorno della donazione, il donatore deve astenersi dall’attività fisica e da lavori e hobby pesanti o pericolosi. E’ buona regola aumentare il livello di idratazione, per recuperare i liquidi donati. Per i fumatori, si sconsiglia di fumare subito prima e subito dopo la donazione. Nessuna raccomandazione particolare deve essere fatta riguardo ai pasti, salvo il preferire cibi ricchi di ferro e folati per ricostituire più in fretta le riserve dell’organismo.

22. Come vengono sostenute economicamente le attività delle Avis? La donazione è retribuita?

A differenza di alcuni Paesi esteri, in Italia la donazione è gratuita. Il sostentamento delle Avis avviene mediante rimborsi statali elargiti in base al numero di soci, alle donazioni da essi effettuate e, per le sezioni che gestiscono unità di raccolta, alle unità di sangue o emocomponenti raccolte. Lo scopo di questi contributi è quello di sovvenzionare l’attività di promozione dell’Associazione per il reclutamento di nuovi donatori e il mantenimento delle unità di raccolta associative per la parte attività non sostenuta dal sistema sanitario nazionale. Nessun socio che presti la sua opera, a qualsiasi livello, all’interno dell’Associazione può essere retribuito, mentre è stipendiato il personale amministrativo e di segreteria.

23. Perché devo compilare lo stesso modulo ad ogni donazione?

La compilazione del modulo è un momento fondamentale nella rivalutazione periodica dell’idoneità alla donazione: permette il raccordo della storia clinica del donatore dall’ultima donazione ad oggi ed è sottoscritto dal donatore e dal medico selezionatore, che così condividono la responsabilità del considerare il sangue donato come farmaco potenzialmente da trasfondere e la tutela della salute del ricevente. I moduli relativi alle singole donazioni vengono conservate per un periodo di 30 anni, al fine di permettere a ritroso la valutazione clinica del donatore in caso di trasmissione di malattie post trasfusionali.

24. Perché è importante essere membro di una Associazione di donatori?

L’iscrizione ad una Associazione di donatori di sangue permette al donatore di sentirsi parte di una grande famiglia, attiva nel volontariato e parte integrante del sistema trasfusionale nazionale, alla pari di alti interlocutori istituzionali; l’attività associativa della chiamata dei donatori rende fattibile la periodicità della donazione e la tutela della salute del donatore attraverso la prevenzione.